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Intus

Nylon, poliestere, ceramica, vino, trucco, legno, cotone, tulle


Misure: h100x40x60 cm

2023

Testo di / Text by Barbara Pavan

In un suo intervento di qualche anno fa, Umberto Galimberti sottolineava come la tradizione da cui veniamo ha costruito scienza, religione e psicologia sulla relazione anima e corpo mentre sarebbe più interessante pensare in termini di rapporto tra corpo e mondo.

Il nostro corpo, infatti abita il mondo ed è in continua relazione con esso: reagisce agli stimoli che ne provengono e – come una superficie di scrittura – ne conserva tracce dell’interazione, cicatrici indelebili, segni che ne fanno una memoria viva. Ma esso è anche limite, argine, contenitore; spazio interiore ed esteriore di cui la pelle costituisce il confine definitivo tra l’uno e l’altro. E se ci togliessimo tutti la pelle di dosso? Cosa rimarrebbe? – si interroga l’artista. Potremmo osservare cosa vi entra, come penetra fino alla profondità delle viscere, come viene trasformato, come nutre la macchina complessa e il suo funzionamento. Il corpo è nell’opera di Marinoni il punto di partenza di qualsiasi riflessione: il vuoto, le ferite, la cura, la memoria e, infine, il senso stesso dell’esistenza.

 

In one of his talks a few years ago, Umberto Galimberti pointed out how the tradition we come from has built science, religion and psychology on the relationship between body and soul, whereas it would be more interesting to think in terms of the relationship between body and world.

Our body, in fact, inhabits the world and is in continuous relationship with it: it reacts to the stimuli that come from it and - like a writing surface - retains traces of the interaction, indelible scars, signs that make it a living memory. But it is also a limit, an embankment, a container; inner and outer space of which the skin constitutes the definitive boundary between one and the other. What if we all took off our skin? What would remain? - wonders the artist. We could observe what goes into it, how it penetrates to the depths of the bowels, how it is transformed, how it nourishes the complex machine and its functioning. In Marinoni's work, the body is the starting point for any reflection: emptiness, wounds, healing, memory and, finally, the very meaning of existence.

Intus - serie/series

Inus -series

TEA
Porcellana, smalto, cotone, nylon, poliestere, vino, alluminio/Porcelain, glazes, cotton, nylon, polyester, wine, aluminium

h30x27x23 cm

2023


FRANCIS
Porcellana, ingobbi, smalto, nylon, poliestere, gesso, vino/Porcelain, glazes, slipware, nylon, polyester, gypsum, wine

h43x25x43 cm

2023

 

PEGGY
Porcellana, ingobbio, smalto/Porcelain, glazes, slipware
h25x21x10 cm

2023


FRITZ
Porcellana, ingobbi, smalto, elementi vegetali, vetro/Porcelain, glazes, slipware, vegetal elements, glass

h22,5x31x12 cm


CHRIS
Porcellana, ingobbio, fusione in rame/Porcelain, slipware, copper

h14x17x16 cm

2023

Questi lavori nascono da una riflessione sulla natura, sull’interiorità del corpo e sulle sue forme ibride e aliene. La serie Intus, nasce osservando alcuni pesci degli abissi marini, la struttura ossea del corpo umano e i quadri di Francis Bacon. Da questi ho creato una mescolanza di forme: un mondo ancora sconosciuto, abitato da organismi viventi non ancora scoperti.

Organismi che potrebbero vivere in un mondo terreno, in uno fantascientifico oppure potrebbero provenire dal futuro.

These works come from a reflection on nature, the interiority of the body and its hybrid and alien forms.
The Intus series was created by observing some fish from the sea depths, the bone structure of the human body and paintings by Francis Bacon. From there I created a mixture of forms: a new unknown world inhabited by undiscovered living organisms.

They could live in an earthly world, in a science-fiction one or they could be organisms from the future.

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